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Non esiste alcun test per diagnosticare la Malattia da Protesi Mammarie o Breast Implant Illness (BII) né alcun esame strumentale di imaging che ne provi l'esistenza. In alcuni casi possono essere presenti autoanticorpi correlati all’adiuvante o marker infiammatori associati alla malattia, ma non sono specifici.
Per questi motivi una paziente NON DEVE assolutamente fare autodiagnosi confrontando i suoi sintomi con quelli che trova su Internet ricercando il termine "Malattia da Protesi o Breast Impalant Illness. Anche in donne che non hanno mai avuto protesi mammarie infatti possono svilupparsi sintomi simili a BII.
Le donne che sviluppano sintomi inspiegabili a cui non viene data spiegazione per l'assenza di risposte oggettive sono disperate e vulnerabili. Il primo passo deve essere fissare una visita dal vostro chirurgo plastico per valutare lo stato delle protesi mammarie. E' fondamentale fare riferimento a uno specialista serio in grado di effettuare diagnosi e trattamento. Molti dei sintomi che sono attribuiti alla BII sono causati da malattie specifiche che non sono per forza correlati alle protesi mammarie.
“Fino ad oggi, al meglio delle nostre conoscenze scientifiche, non sono stati condotti studi concreti o basati su prove o dati sottoposti a revisione paritaria riguardanti la formazione di una nuova sindrome: la malattia di un impianto di silicone" " Rod J. Rohrich, M.D., Plast. Ricostr. Surg. 144: 98, 2019. Ottobre - Dicembre 2019.
Quello che è importante chiarire col paziente è che non avendo una certezza sulla diagnosi (i sintomi potrebbero essere legati a una connettivite sistemica primitiva, cioè non correlata alla protesi) la rimozione di una protesi potrebbe non essere efficace sulla regressione dei sintomi. Per questo è fondamentale escludere tutta una serie di patologie autoimmuni che possono essersi manifestate.
Ci sono però alcuni autori che hanno provato a identificare delle linee guida per fare diagnosi.
Secondo Shoenfeld e Agmon-Levin la presenza di 2 criteri maggiori o 1 criterio maggiore e 2 criteri minori è il requisito per una diagnosi di sindrome ASIA.
Solo il chirurgo plastico può fare diagnosi differenziale tra malattia da protesi e altre condizioni che coinvolgono le protesi mammarie.
La diagnosi di malattia da protesi mammaria deve essere fatta in base ai sintomi e alla storia clinica del paziente.
La valutazione può includere esami fisici, esami diagnostici come la mammografia o l'ecografia mammaria, e talvolta la risonanza magnetica. In alcuni casi, può essere necessaria la rimozione della protesi mammaria per determinare la causa dei sintomi.
Se si sospetta la rottura della protesi, il chirurgo plastico potrebbe richiedere una risonanza magnetica, in quanto questo test è considerato il più accurato per la diagnosi di rottura di protesi mammarie.
Per la diagnosi di contrattura capsulare, il chirurgo plastico può valutare la consistenza del seno e la posizione della protesi durante un esame fisico. Se la protesi appare più dura del normale o spostata dalla posizione originale, la contrazione capsulare potrebbe essere la causa.
La diagnosi di sindrome ASIA invece può richiedere test di laboratorio specifici per rilevare la presenza di autoanticorpi e altri marker di infiammazione.
In generale, se si sospetta di avere una malattia da protesi mammaria, è importante consultare un medico specialista il prima possibile per una diagnosi accurata e un trattamento appropriato.
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